La Stazione di Ecologia del Territorio è una struttura annessa al Museo che venne inaugurata ufficialmente nel 1987.
Le funzioni di questa sezione del museo sono stabilite dal nuovo Regolamento approvato dalla Giunta Comunale nel 2008:
"La Stazione di Ecologia del Museo si configura come sezione permanente di ricerca, devoluta allo studio degli ecosistemi, delle comunità biologiche e delle popolazioni di specie animali, con particolare riferimento al proprio ambito territoriale di competenza.
Tale ambito territoriale si estende dagli ecosistemi dell’Appennino tosco-emiliano a quelli delle Prealpi venete, con una particolare attenzione per la Pianura Padana emiliano-romagnola orientale, fino a comprendere il Delta del Po.
(...) Le attività di ricerca e di monitoraggio ambientale della Stazione di Ecologia possono assumere anche valenze applicative in merito, in particolare, alla conservazione della biodiversità e alla gestione delle aree protette nel quadro delle collaborazioni tra Enti e soggetti diversi ed alle azioni sviluppate dai "tavoli di lavoro" di Agenda 21 Locale.
La Stazione di Ecologia promuove e organizza inoltre attività di cooperazione, di scambio di esperienze e di risultati, di formazione e di aggiornamento rivolte agli operatori del settore naturalistico-ambientale, nonché azioni di sensibilizzazione sulle problematiche ambientali rivolte alle più ampie fasce di pubblico.
Organo espressamente dedicato alla diffusione nell’ambito della comunità scientifica delle
conoscenze acquisite o sviluppate dalla Stazione di Ecologia è la rivista "Quaderni della Stazione di Ecologia del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara".
Pertanto, questa Sezione del museo si occupa di
- ricerca sulle comunità degli invertebrati terrestri del territorio ferrarese e delle aree limitrofe;
- gestione di un Osservatorio sulle comunità animali di ambienti umidi;
- pubblicazione della rivista Quaderni della Stazione di Ecologia.
I laboratori della Stazione vengono utilizzati anche per tutte le attività connesse all'incremento ed alla manutenzione delle collezioni museali.
Ricerca sulle comunità di invertebrati terrestri
Le ricerche ecologiche di più stretta pertinenza della Stazione sono quelle relative alle comunità di invertebrati delle zone umide della bassa Pianura Padana. Attraverso i campionamenti sistematici di questi animali si cerca di:
- definire il patrimonio in specie di alcuni di questi ambienti, universalmente riconosciuti come serbatoi di diversità biologica;
- valutare lo stato di conservazioen della biodiversità in questi ambienti fragili per loro stessa natura e minacciati dalle attività antropiche;
- contribuire alla comprensione dei meccanismi che determinano i rapporti quantitativi tra i diversi gruppi di animali.
Le zone umide della bassa Pianura Padana attualmente oggetto di studio sono varie località situate lungo il SIC-ZPS IT 4060016 "Po da Stellata a Mesola e Cavo Napoleonico" e la ZPS IT 4060017 "Po di Primaro e Bacini di Traghetto", il SIC 4060009 Bosco della Panfilia, numerosi biotopi inclusi nelle reti ecologiche locali (maceri, siepi, reimpianti boschivi, ecc.). In passato, si è operato anche entro il Bosco costiero della Mesola (Comacchio) e nelle Aziende faunistico-venatoria Ercolana e La Comune, a Malalbergo (BO).
Osservatorio sulle comunità animali di ambienti umidi
E' una funzione della Stazione di Ecologia attivata alla fine del 1993: nelle intenzioni dei promotori, si tratta di una "finestra virtuale" attraverso la quale seguire gli sviluppi della ricerca ecologica nel settore delle comunità animali delle zone umide. L'Osservatorio focalizza la sua attenzione sugli habitat dell'Europa occidentale ed orientale e sulle comunità degli invertebrati terrestri.
I corsi di perfezionamento tassonomico si svolgono nell'ambito di tale osservatorio.
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