
Il 14 marzo 2015 presso Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara si tenne il convegno "Biodiversità per tutti: i progetti di
citizen science per la conoscenza e la conservazione della natura".
Diversi ricercatori avevano illustrato ad un pubblico numeroso alcuni dei più importanti progetti italiani di studio e monitoraggio della biodiversità che si avvalgono della collaborazione volontaria dei cittadini.
Al termine delle presentazioni, nacque un vivace dibattito che portò alla decisione di concludere il convegno con un documento che mettesse nero su bianco esigenze, aspettative ed impegni di tutti coloro che lavorano affinché venga riconosciuto alla biodiversità il ruolo cruciale che le compete per il buon funzionamento degli ecosistemi naturali e seminaturali e quindi per la qualità della vita.
Il convegno si chiuse perciò con il proposito di giungere ad una "Carta di Ferrara" che esplicitasse il valore della biodiversità, del suo studio e del suo monitoraggio e stabilisse una serie di obiettivi da perseguire.
Nei mesi seguenti, la bozza della Carta di Ferrara, curata da Carla Corazza e Stefano Mazzotti del Museo, è stata rivista da altri partecipanti al convegno giungendo alla stesura definitiva che qui pubblichiamo assieme ai nomi dei primi firmatari.
La prima presentazione pubblica della Carta si è tenuta il 3 luglio 2015 all'Orto Botanico di Roma, durante il convegno "Cittadini e progetti LIFE+: coinvolgimento, divulgazione e partecipazione".
Chiunque fosse interessato a sottoscrivere il documento ed unirsi così al gruppo di ricercatori impegnati nel coordinamento dei progetti di monitoraggio e nella custodia delle banche dati o ad avere maggiori informazioni può rivolgersi a
cartadiferraraxlabiodiversita@gmail.com
oppure può utilizzare il modulo on line:
Carta di Ferrara - Modulo raccolta firme.
LA CARTA DI FERRARA: PER UNA STRATEGIA CHE ESPLICITI IL LEGAME FRA QUALITA' DELLA VITA E BIODIVERSITA'
I partecipanti al convegno di Ferrara “Biodiversità per tutti: i progetti di citizen science per la conoscenza e la conservazione della Natura”, tenutosi il 14 marzo 2015 presso il Museo di Storia Naturale, hanno evidenziato l'importanza della biodiversità e della sua tutela per il benessere delle società umane, individuando alcune indicazioni per future scelte legislative.
La biodiversità, intesa come la varietà delle forme di vita, è sempre stata parte integrante dell'esperienza umana: le nostre società sono state costruite sulla biodiversità, come fonte di cibo, energia, medicine, fibre tessili, materiale da costruzione e altre risorse rinnovabili, e per la fruizione educativa, sportiva, ricreativa, estetica e spirituale;
La biodiversità, in tutti gli ambienti, terrestri, marini e d'acqua dolce, è elemento fondamentale per il funzionamento degli ecosistemi. Solo attraverso il mantenimento di un adeguato livello di diversità biologica gli ecosistemi possono garantire beni (cibo, materiali) e servizi (depurazione delle acque e dell'aria, formazione del suolo, regolazione climatica, bellezza ecc.) fondamentali per gli esseri umani.
Sottolineando che:
• oggi la biodiversità è oggetto di minacce senza precedenti derivanti della attività antropiche (mutamenti climatici, invasione di specie alloctone, perdita degli habitat) che compromettono in modo gravissimo i servizi ecosistemici e di conseguenza erodono il benessere delle società umane riducendone la sostenibilità nel presente e nel futuro;
• gli organismi di governo mondiali, europei e nazionali sono tutti concordi sulla necessità di arrestare al più presto la perdita di biodiversità in atto e hanno messo a punto alcune strategie per il conseguimento di tale scopo;
considerato che:
• tutte le strategie ufficiali assegnano grande importanza all'ampliamento delle conoscenze sulla biodiversità e al suo monitoraggio, per valutare l'efficacia delle misure di conservazione e per consentirne aggiustamenti ed implementazioni;
visto che:
• la scienza dei cittadini o citizen science, ovvero la partecipazione attiva e informata dei cittadini alla raccolta di informazioni sulla distribuzione e la consistenza delle popolazioni vegetali e animali ha dimostrato di essere uno strumento importantissimo per il monitoraggio della biodiversità, che può integrare in modo efficace le indagini condotte dai ricercatori professionisti, in particolare garantendo una più ampia copertura spaziale del territorio e consentendo la produzione di quei big data ormai indispensabili al mondo della ricerca ed ai policy maker;
• la scienza dei cittadini è oggi facilitata dalle nuove tecnologie informatiche (strumenti interattivi di mappatura, smartphone, forum, social network ecc.) e, assieme all’apporto fondamentale di esperti - in particolare tassonomi ed ecologi - , è capace di garantire la qualità dei dati;
• la scienza dei cittadini, sottolineando il senso di appartenenza a una comunità con finalità condivise, è in grado di aumentare nel grande pubblico la consapevolezza della biodiversità come patrimonio comune da tutelare, contribuendo in modo efficace alla divulgazione delle conoscenze ed al perseguimento degli obiettivi delle strategie di tutela;
i partecipanti al convegno di Ferrara si impegnano a:
− dare vita ad una rete di soggetti impegnati nella ricerca sulla biodiversità anche grazie alla realizzazione di progetti di citizen science, per arrivare a forme istituzionalizzate di scambio di informazioni, aggiornamento e proposta di buone pratiche per l'incremento delle conoscenze sulla biodiversità nazionale e sul suo stato di conservazione;
− attuare sugli stessi temi la collaborazione e il collegamento con soggetti internazionali impegnati sul tema della citizen science;
− avviare iniziative atte ad inserire la citizen science sulla biodiversità nei programmi di governo nazionali e locali quali il “Green Act” in fase di redazione;
− individuare i soggetti che possano garantire la raccolta, la conservazione e la manutenzione delle banche dati generate dai vari progetti di citizen science;
− produrre linee guida essenziali da proporre agli organi di governo nazionali e locali per indirizzare le politiche di gestione ambientale, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso la conservazione della biodiversità.
Hanno sottoscritto:
Gloria Antonini, ricercatrice, Dipartimento di Biologia Charles Darwin, Sapienza Università di Roma.
Paolo Audisio, professore ordinario, Dipartimento di Biologia Charles Darwin, Sapienza Università di Roma.
Stefano Beretta, Associazione Entomologica Naturalistica Vicentina.
Ferdinando Boero, professore ordinario, Università del Salento, Lecce, e CNR-ISMAR, Genova.
Lucio Bonato, ricercatore, Dipartimento di Biologia, Università di Padova.
Alessandro Cini, Centro Ricerche in Agricoltura, Firenze e Centro Nazionale per la Biodiversità Forestale, Bosco Fontana, Mantova.
Carla Corazza, ricercatrice, Stazione di Ecologia, Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara.
Mattia Lanzoni, assegnista di ricerca, Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie, Università di Ferrara.
Stefano Martellos, ricercatore, Dipartimento Scienze della Vita, Università di Trieste, Coordinatore progetto CSMON-LIFE (LIFE13 ENV/IT/842).
Stefano Mazzotti, direttore, Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara.
Pier Luigi Nimis, professore ordinario, Dipartimento Scienze della Vita, Università di Trieste.
Giovanni Nobili, Corpo Forestale dello Stato, Ufficio per la Biodiversità, Ravenna.
Marco Uliana, entomologo, Museo Civico di Storia Naturale di Venezia.
Ilaria Protti, socio, Legambiente Prato.
Eddi Bisulli, presidente, ViaTerrea aps.
Officina Dinamica Officina Dinamica, Associazione culturale.
Irene Montanari, impiegata, Arpa Emilia-Romagna.
Marco Viaggi
Flavia Bartoccioni, dottorando, Università di Roma Tor Vergata.
Francesco Lami, laureato frequentatore, Università di Bologna.
Cristiano Spilinga, zoologo libero professionista, Studio Naturalistico Hyla s.n.c.
Andrea Corli
Davide Dal Pos, studente.
Giampaolo Balboni, presidente, WWF Ferrara.
Emi Petruzzi, socio, Studio Naturalistico Hyla s.n.c.
Luca Isacco, assegnista di ricerca, Università Cattolica del Sacro Cuore.
Luisa Da Ros, CNR, Responsabile coordinamento progetto LIFE GHOST (LIFE12 BIO/IT/0005556).
Danio Miserocchi, collaboratore Servizi Educativi, MUSE Museo delle Scienze Trento.
Giovambattista Sabatelli, Guardia Ecologica Volontaria, Provincia di Milano.
Daniele Paganelli, borsita, Università di Pavia.
Stefano Castiglione, professore associato di botanica, Dipartimento di Chimica e Biologia, Università di Salerno.
Ombretta Dell'Acqua, dottoranda, Università di Genova.
Daniele Maccapani
Andrea Castellari, educatore ambientale e affiancatore di guide ambientali, Legambiente Prato.
Lisa Pola
Elisa Soana, Università di Parma.
Sara Di Lonardo, IBIMET-CNR.
Pierangelo Crucitti, Società Romana di Scienze Naturali SRSN.
Nicola Putzu, dottorando, Università del Piemonte Orientale.
Cristina Francisci, Agenzia Regionale Parchi, Regione Lazio.
Franco Mason, dirigente, Corpo Forestale dello Stato, Centro Nazionale Biodiversità Forestale.
Pasquale Ventrella, Resp. Biodiversità e sviluppo ecosostenibile, Associazione Verdi Ambiente e Società onlus-Foggia
Giulio Valentino Dalla Riva, PhD, Biomathematics Research Centre, University of Canterbury, New Zealand
Nicola Merloni, Docente di Scienze, Liceo Scientifico Ravenna
Fiorella Barioni, Insegnante, Scuola Primaria di Copparo FE
Irene Guarneru, Ricercatrice, CNR ISMAR.
Ornella De Curtis, Responsabile U.O. Tutela Naturalistica, Città Metropolitana di Bologna.
Luigi Gasparini, ISDE Italia, Sez. Ferrara
Gianna Andrian
(aggiornato il 02/02/2016)
Versione pdf:
carta_di_ferrara_14_luglio_2015.pdf
Rassegna Stampa Citizen Science Ferrara