Quad. Staz. Ecol. civ. Mus. St. nat. Ferrara, 12: 121 pp., 1999 ISSN 0394-5782
Questo lavoro ha utilizzato come punto di partenza la Banca Dati Erpetologica regionale, su tale base, dal 1993 al 1997 sono stati effettuati rilevamenti diretti sul campo che hanno portato ad una maggiore definizione delle distribuzioni delle specie erpetologiche dell’Emilia-Romagna. Sono state rilevate 34 specie erpetologiche, di cui 17 appartenenti agli Anfibi e 17 ai Rettili, pari al 39,1 % delle specie italiane, che configurano un quadro corologico definito da una ripartizione in quattro gruppi di corotipi. Gli Anfibi sono suddivisi nei corotipi degli endemismi italici (43,75 %); europei (31,25 %); euroasiatici (25 %), i Rettili sono ripartiti in nei corotipi mediterranei (41,18 %); europei ed euroasiatici entrambi con il 29,41 %. L’analisi biogeografica è stata eseguita su due diverse scale di grandezza: quella regionale e quella nazionale. Nel primo caso ci si è avvalsi esclusivamente degli Anfibi, utilizzando una matrice binaria di presenza/assenza delle specie all'interno di 69 unità territoriali rappresentate da quadrati UTM 20 x 20 Km. L’analisi dei cluster, ottenuti utilizzando l’indice di similarità di Jaccard e rappresentati dal dendrogramma costruito con il metodo UPGMA, individua due raggruppamenti che vanno a separare altrettanti distretti geografici: 1) Alto Appennino; 2) Pianura Padana e basso Appennino. Dall’analisi della classificazione delle specie si possono osservare tipiche associazioni che confermano approssimativamente la tendenza già evidenziata con la suddivisione territoriale. Vengono individuati due gruppi di specie, uno costituito da quelle appenniniche e un altro connotato da specie ubiquitarie e di pianura. Nel secondo caso l’intero territorio è stato suddiviso in 17 unità territoriali, macroregioni, di cui è stata eseguita la classificazione attraverso l'analisi dei cluster sia per quanto riguarda gli Anfibi sia per i Rettili. La ripartizione territoriale ottenuta utilizzando la batracofauna individua un distretto nordoccidentale, nel quale si inserisce anche l’Emilia-Romagna, un distretto nordorientale, caratterizzato dal Triveneto e uno peninsulare che annovera tutte le regioni centromeridionali. Sicilia e Sardegna formano settori distinti e non assimilabili a gruppi continentali. Questa situazione si rispecchia in parte nelle associazioni delle specie che presentano raggruppamenti tipici dei distretti evidenziati. Con l’utilizzo dei Rettili la ripartizione è più complessa. Nel distretto settentrionale Liguria e Friuli Venezia-Giulia si distinguono piuttosto chiaramente dalle rimanenti regioni, il distretto peninsulare risulta più ampio comprendendo la porzione di territorio dall’Emilia-Romagna alla Calabria. Ancora una volta Sicilia e Sardegna sono distintamente separate. L'analisi dei cluster per le specie di Rettili segue parzialmente la suddivisione descritta per i vari distretti territoriali. A livello nazionale il gradiente geografico nord-sud produce una progressiva diminuzione del numero di specie di Anfibi, ciò non si verifica per i Rettili il cui numero di specie rimane più o meno costante. In questo contesto l’Emilia-Romagna si colloca come territorio di transizione costituendo un ponte fra il distretto continentale e quello peninsulare mediterraneo.
S. Mazzotti, G. Caramori, C. Barbieri, Atlante degli Anfibi e dei Rettili dell'Emilia Romagna (Aggiornamento 1993-1997)
- Presentazione, pp. 9-12
- Introduzione, p. 13
- Metodi di indagine, pp. 14-22
- Amphibia, pp. 23-57
- Reptilia, pp. 59-93
- Analisi dei dati, pp. 95-111
- Ringaziamenti, p. 113
- Bibliografia, pp. 115-120